Insalata di patate tirolese
Fino a 12 anni fa non conoscevo la vera montagna. Mio padre è nato in un paesino in Abruzzo e ho sempre trascorso le vacanze li. Il paesino è a circa 400 metri di altezza e ho sempre detto a tutti che andavo in vacanza in montagna.
Per molti decenni l’Alto Adige è stata una regione povera le cui basi si fondavano principalmente sull’economia agricola di montagna. Oltre a questo anche le condizioni climatiche non erano favorevoli per cui uno dei prodotti più coltivati era la patata. Alberto Capatti e Massimo Montanari nel loro libro “La cucina italiana” evidenziano come l’invenzione non nasce solo dal lusso e dal potere, ma anche dal bisogno e dalla povertà. Il grande fascino della storia della cucina, ci spiegano i due autori, sta proprio nello scoprire come gli uomini, con il lavoro e la fantasia, abbiano cercato di trasformare la fame e la penuria di ingredienti in occasione di grande piacere.
Quando ho letto queste affermazioni ho pensato subito a mia suocera che mi racconta che da bambini mangiavano quasi solo patate perché, soprattutto di inverno, la terra regalava solo questi prodotti. In Tirolo cucinano le patate in tantissimi modi diversi e le usano anche come farcia per i ravioli.
Oggi ho scelto di preparare l’insalata di patate che preparano in Tirolo e che, dopo anni di convivenza con un mezzo tirolese, ho imparato a cucinare benissimo!!!!! Ho scelto questo piatto perché siamo in estate ed è davvero piacevole perché gustosa e fresca!!!
Insalata di patate tirolese
Dosi per 4 persone
800 g di patate non farinose
1 cipolla piccola
1 cucchiaio di| prezzemolo tritato
1 cucchiaio di erba cipollina
1 cucchiaio di senape
2 cucchiai di aceto di vino bianco
4 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di sale fino
pepe una spolverata
200 ml di brodo vegetale
Lavare le patate e metterle a lessare direttamente con la buccia in acqua per circa 30 minuti (i tempi cambiano naturalmente in base alla grandezza della patata..per una dimensione media il tempo di cottura è di circa 30 minuti).
Controllare la cottura di tanto in tanto. Quando la forchetta entra ed esce perfettamente nella patata vuol dire che è cotta.
Nel frattempo preparare la marinatura tritando la cipolla a pezzetti piccolissimi ed unendo il prezzemolo e l’erba cipollina tritati, la senape, l’aceto di vino bianco, il pepe, il sale.
Aggiungere anche l’olio ed il brodo.
Sbucciare le patate ancora calde e tagliarle a fette sottili circa 1/2 cm. Metterle in una pirofila ed aggiungerci sopra la marinatura. Far raffreddare ed insaporire il tutto. Appena si è raffreddato passarlo in frigo per una mezz’oretta.
FONTI
“Economic History. La Storia economica dell’Alto Adige vista da vicino”, Istituto di Ricerca Economica
“La cucina italiana. Storia di una cultura”, Alberto Capatti e Massimo Montanari – Edizioni Laterza 1999
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